mercoledì 13 febbraio 2008

Restyling comunista

«È una fredda, tersa, giornata di sole, al Caffé di piazza di Pietra, poco lontano da Palazzo Chigi, dove viene presentato il nuovo simbolo della "Sinistra arcobaleno". Molto semplice, solo delle onde arcobaleno appena accennate sotto il nome della federazione che raggruppa: Prc, Verdi, Pdci e Sinistra Democratica. Alla fine si è deciso di evitare di inserirvi sotto i simboletti dei quattro partiti del raggruppamento, come avrebbero preferito inizialmente i comunisti italiani.»

Inizia così l’Unità per sottolineare l’operazione di marketing elettorale utile a racimolare qualche voto in più. Ma poniamo l'attenzione al seguente passaggio dell'articolo «con la nuova legislatura, dopo il voto, i quattro formeranno gruppi parlamentari unici. - ipotizzando quindi la riesumazione della falce e martello in Parlamento dopo il voto, per poi affermare - [...] E così, in questa bella mattina soleggiata e fredda, sparisce dal panorama simbolico della politica italiana la vecchia cara falce e martello. O meglio, le uniche che vedremo sulla scheda saranno quelle di listine trinariciute o turigliattiane

Falce e martello spariranno dalla scheda elettorale ma rimarranno nelle teste e nei cuori di alcuni deputati, evidentemente. D’altra parte se si ha il coraggio di scrivere: «vecchia cara falce e martello», significa negare i crimini efferati che ha compiuto il comunismo nel mondo, dimostsrando che la scomparsa del simbolo è una semplice operazione di restyling elettorale, e che la voglia di sganciarsi definitivamente dalla più grande menzogna del XX secolo è ancora lontana. Purtroppo molti post-comunisti non riescono ancora ad ammettere, nonostante l'abbia dimostrato la storia, che quella «vecchia cara falce e martello» ha significato per milioni di persone oppressione e morte, allo stesso modo di una "vecchia e cara" - che orrore, questa espressione mi crea i brividi anche tra le virgolette - svastica nazista.

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