venerdì 21 marzo 2008

Gli antisemiti progressisti

L'autrice ripercorre la sua esperienza personale e quella della generazione del Sessantotto, dei difensori dei diritti umani, per denunciare la comparsa di una nuova versione dell'odio verso gli ebrei: un antisemitismo "democratico", "liberal", che ha al suo centro un pregiudizio antisraeliano, che identifica Israele con l'Occidente imperialista e i palestinesi come vittime sacrificali di una politica di potenza. È una visione distorta della realtà, che trascura il fatto che Israele, l'unica democrazia del Medio Oriente, è minacciato dal terrorismo suicida e dall'odio di centinaia di milioni di arabi, che non hanno mai accettato la sua esistenza. Quando, in Europa, questo nuovo antisemitismo si fonde con i rigurgiti neonazisti e con il fondamentalismo musulmano, genera una miscela esplosiva che rischia di sconvolgere il continente.

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In effetti i comunisti sono degli integralisti, nonostante la storia e la realtà dei fatti abbiano dimostrato come il socialismo reale abbia sempre generato dei regimi, ridistribuendo solo miseria e non benessere sociale. Ma gli infatuati della falce e martello continuano a negare l'evidenza per la loro cieca fede nella dottrina Marxista-Leninista, come fanno gli estremisti ed integralisti islamici, interpretando a loro modo il Corano, infatti hanno gli stessi nemici: la libertà e la democrazia.

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