mercoledì 19 marzo 2008

La sinistra ha le idee chiare...

[…] Il socialismo riformista lo ha capito, e difatti accetta il sistema di mercato con tutte le sue implicazioni. Certo non può abbandonare salari e stipendi a una competizione selvaggia che davvero porterebbe all'impoverimento crescente del proletario (mal previsto da Marx); e difatti questa sinistra, la socialdemocrazia, si impegna nel welfare e nella protezione delle fasce sociali più deboli.

Invece il socialismo cosiddetto alternativo, che è in sostanza un vetero- comunismo, non ha capito niente di niente. Non ha capito perché l'Unione Sovietica sia morta per collasso, perché l'economia di pianificazione collettivistica sia stata un disastro, e perché la ricetta del «niente a nessuno», la ricetta della eliminazione della proprietà privata, abbia prodotto la più sanguinaria dittatura totalitaria della storia. Prodi si illudeva di ammansire Bertinotti. Che invece rientra nella mischia elettorale più cattivo che mai predicando la guerra tra «sfruttatori e sfruttati».

Domanda: cosa ne dovremmo fare, presidente Bertinotti, degli sfruttatori? Li ammazziamo, come fece Stalin? Li espropriamo? In entrambi i casi uccidiamo la gallina che fa le uova d'oro. Il problema —ricordo—è la ricchezza per investimento, il capitale che alimenta e fa crescere l'economia. Se lo dissipiamo, i primi a trovarsi alla fame saranno proprio i cosiddetti sfruttati. Certo, una economia «troppo libera» crea ricchi troppo ricchi e poveri troppo poveri. Ma questo è un problema di ridistribuzione, come il socialismo riformista ha capito e il Bertinottismo no. Il Bertinottismo dipende (anche se non lo sa) dall' aiuto di Gesù Bambino.

scritto da Giovanni Sartori (Corriere.it)

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